io e il legno

Io per il legno, meglio se un legno vissuto, ho una passione viscerale.

Mi piace passare con i polpastrelli tra pieghe del tempo, lo tocco e lo ritocco cercando di immaginare la sua storia.

Poi guardo ed osservo le venature, la diversità di colore, gli “abrash” di tinta, l’ossidazione che la prolungata esposizione alle intemperie provoca su di lui.

La folgorazione è arrivata qualche anno fa quando presi in mano una doga di tino e la portai a piallare da un mio amico falegname, così per curiosità, per vedere cosa succedeva.

Successe che fui incantato dal risultato: il legno era rinato a nuova vita, aveva la possibilità di essere riutilizzato per uno scopo diverso dall’originale.

In quell’anno io e mia moglie Valentina stavamo ristrutturando un piccolo rustico nel comune di Frisanco. Fu così che le doghe di tino vennero riutilizzate, per esempio, come battiscopa o per costruire un parapetto ecc.

Un po’ di tempo dopo, mi imbattei in alcune tavole di legno “vissuto” e volli vedere il risultato dopo la piallatura…meraviglioso.

Adesso avevo delle belle tavole ma non sapevo come utilizzarle.

Ci avvicinavamo al Natale e non sapendo, come al solito, che regalo fare ad amici e parenti, volli provare ad utilizzare quelle tavole per fare dei taglieri, in fondo un tagliere è sempre utile.

Ne feci una dozzina e li regalai.

Uno di questi lo diedi alla nostra amica Lara che si occupa delle idee e degli allestimenti delle nostre splendide vetrine.

A lei le venne una grande idea e mi disse “Massimo perché non li fai per vendere?? Faremo una vetrina di Natale su questo tema, che ne dici??”

NOOOOO..!! fu la mia risposta , quel Natale ,per mia gioia, ne feci parecchi.

E fu così che iniziò la mia storia con il tagliere “da portata”, un tagliere concepito per presentare in modo simpatico e allo stesso tempo raffinato il cibo ai nostri ospiti e, perchè no, anche  a noi stessi.

Ma da che parte si parte... da dove si inizia per arrivare al tagliere finito??

Intanto cerchiamo di capire quali possono essere le “essenze” più adatte in base a venatura, durezza e colore finale che si vuole ottenere. Per esempio il frassino è duro, ha una venatura discreta ma è troppo chiaro. Il faggio, il pero ed il ciliegio hanno un bel colore, sono mediamente duri ma non hanno venature marcate. La mia scelta ricade sul noce nazionale e sul olmo, bello anche il noce americano o “canaletto”.

Tutto ciò non basta le tavole devono essere abbastanza diritte, di spessore non superiore ai 30 mm, prive o quasi di segno di tarli e devono, possibilmente, non essere squadrate ma aver mantenuto il disegno originale dell’albero da cui sono state tagliate.. dimenticavo di larghezza inferiore ai 30 cm altrimenti non passano nelle normali piallatrici.

Una volta trovato il materiale si passa alla parte pratica, che mi piacerebbe descrivere, ma penso sia una noia mortale perciò ve la risparmio.

15 Ottobre 2022

Curiosità

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03 Dicembre 2022

Incarta e incanta il tuo Natale 2022

Ed eccoci finalmente…l’aria è frizzantina, le giornate si accorciano, stufe e caminetti si accendono e appaiono le prime illuminazioni. Non so voi, ma per noi l’arrivo della stagione fredda è già sinonimo di festività, e non una qualsiasi, la più suggestiva dell’anno: il Natale. 

Quando questa festa si avvicina cominciamo a pensare a come “vestire” e decorare i nostri regali e quelli che i clienti acquisteranno o ci porteranno da confezionare, per incantare i loro cari.

Si parte dalla carta, rigorosamente Tassotti, che scegliamo dalla nuova collezione in uscita a fine agosto. Perché Tassotti? Perché ci piace la carta di qualità e di grammatura consistente, così non si stropiccia o rovina alla prima piega, garantendo un risultato impeccabile.

Solitamente la nostra attenzione si focalizza su due o tre fantasie, anche se poi la gamma che acquistiamo è più ampia, così da soddisfare i gusti dei clienti che, come noi, amano confezionare da soli i propri regali.

Tra le preferenze, una diventerà la carta che con il nastro appropriato e un dettaglio, andrà a creare il pacchetto di questo Natale 2022 in Tabaccheria.

Parola d’ordine: semplicità e raffinatezza. Sempre.

Che tradotto significa che se è la carta ad essere protagonista, nastro e decorazioni diventano dettagli che completano il tutto creando un risultato pulito ma comunque incantevole. Viceversa, quando è il nastro ad essere protagonista, ecco che una carta monocolore sarà sufficiente a garantire un ottimo risultato, senza dover aggiungere altro.

Infine, una regola che da noi vale per tutto l’anno, utilizzare i ritagli avanzati per trasformare una confezione semplice in qualcosa di particolare.

La scelta del dettaglio o accessorio che possa impreziosire il pacchetto, non nasce da una ricerca particolare ma da un qualcosa che attrae la nostra attenzione e che “mai per caso” si sposa perfettamente con quanto già selezionato.

Ecco quindi, che i bastoncini di zucchero, che hanno decorato la nostra vetrina natalizia 2021, hanno caratterizzato anche le nostre confezioni regalo.

L’abbinamento con una carta dallo sfondo nero, con stampe bianche e dorate con qualche piccolo dettaglio rosso scuro. Il tutto raccolto da un doppio nastro, uno bordeaux e uno dorato per dare luce. Il risultato lo potete vedere e riproporre facilmente, con materiali simili.

E quest’anno cosa ci ha ispirato?

La delicatezza e il candore di un villaggio innevato, dove nastro e dettagli devono incorniciare senza invadere quel senso di pace: cordino o nastrino rosso e un piccolo abete, fanno al caso nostro.

Il risultato, giudicatelo voi. 

Infine, in ogni periodo dell’anno, riproponiamo la confezione regalo che è diventata ormai il nostro biglietto da visita e che pur essendo uguale come fattura, cambiando fantasia della carta, risulta sempre nuova e sorprendente.

Poi ci sono i taglieri, che meritano un packaging che li valorizzi, lasciando il legno e le sue venature protagonista assoluto.

Lo sappiamo, per molti è solo un regalo, ma quando viene fatto e confezionato con cura e passione, riscalda il cuore di chi lo riceve e il nostro che abbiamo la fortuna di carpire la meraviglia dai vostri sguardi.

Che le feste abbiano inizio…

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29 Novembre 2022

Una guida alla pianificazione dei tuoi progetti per il 2023

Per realizzare il tuo nuovo progetto, qualunque esso sia, il primo passo da fare è quello di dedicare del tempo di qualità a una dettagliata pianificazione.

Per farlo al meglio però non basta una lista di cose da fare, con le relative scadenze, sarebbe un modo un po’ sbrigativo, che si scollegherebbe facilmente dalla realtà e che rischia di farti perdere interesse nel tuo piccolo o grande sogno.

Come fare dunque?

Per prima cosa pensiamo bene a definire l'obiettivo finale, con la massima accoratezza possibile. Non è un refuso, non ci siamo sbagliati, accoratezza è perché quando pensiamo ai nostri sogni dobbiamo intercettare anche quello che sentiamo nel cuore. Quindi prendiamoci un momento di pausa, una tisana calda, un cioccolatino, e senza fretta, cerchiamo di farci le domande ascoltando cosa hanno da dire le emozioni che si muovono dentro di noi, che ci fanno battere il cuore un pochino più forte, che ci danno subito una piccola carica di energia.

Fatto? Il secondo passo è iniziare a dividere l’obiettivo finale in piccoli step, con una cadenza magari mensile o quindicinale, che appunterai in un planning, un vero e proprio supporto all’agenda, che ti permette però di avere i passaggi principali più a portata di “occhio”.

Qui dobbiamo iniziare la parte più razionale, mettendo in moto tutte le nostre capacità di calcolo dei tempi e delle risorse necessarie, sia materiali che economiche. Un trucco può essere quello di mettere già degli appuntamenti con noi stessi, di 1 o 2 ore, o anche mezza giornata, per fare il punto della situazione. Un vero e proprio impegno di tempo con noi stessi e il nostro business/progetto, per pensare, rivalutare e magari riprogrammare i passi successivi, fare i conti con il budget speso e con i ricavi incassati.

La terza fase è quella di creare per i vari step delle piccole liste di cose da fare, persone da contattare, informazioni da acquisire, un vero e proprio “spoglio” delle fasi del progetto, i dettagli più accurati che ci vengono in mente, dove mettere tutte le cose che potrebbero servire, dando spazio e sfogo anche alla nostra creatività, utilizzando penne colorate, evidenziatori, stickers, rendendo così anche visivamente più bello il nostro piano d’azione. E qui entra in gioco l’agenda e dobbiamo fare attenzione a scegliere quella giusta.

Se il nostro progetto è semplice, non richiede molti passaggi e i dettagli sono contenuti, allora possiamo valutare una classica settimanale. Se invece immaginiamo tanti appuntamenti, tante fasi da definire con attenzione e moltissimo lavoro da portare avanti allora è meglio una giornaliera, normale o jumbo (per progetti davvero da capogiro o per chi ama scrivere tanto).

Se invece hai bisogno di tanto colore e di non segnare solo le cose pratiche, ma anche le belle sensazioni e i bei momenti vissuti nel cammino per la realizzazione dei tuoi sogni, allora non ci sono dubbi, l’agenda che fa per te è quella di Disegnata.

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15 Ottobre 2022

Io e il legno

Io per il legno, meglio se un legno vissuto, ho una passione viscerale.

Mi piace passare con i polpastrelli tra pieghe del tempo, lo tocco e lo ritocco cercando di immaginare la sua storia.

Poi guardo ed osservo le venature, la diversità di colore, gli “abrash” di tinta, l’ossidazione che la prolungata esposizione alle intemperie provoca su di lui.

La folgorazione è arrivata qualche anno fa quando presi in mano una doga di tino e la portai a piallare da un mio amico falegname, così per curiosità, per vedere cosa succedeva.

Successe che fui incantato dal risultato: il legno era rinato a nuova vita, aveva la possibilità di essere riutilizzato per uno scopo diverso dall’originale.

In quell’anno io e mia moglie Valentina stavamo ristrutturando un piccolo rustico nel comune di Frisanco. Fu così che le doghe di tino vennero riutilizzate, per esempio, come battiscopa o per costruire un parapetto ecc.

Un po’ di tempo dopo, mi imbattei in alcune tavole di legno “vissuto” e volli vedere il risultato dopo la piallatura…meraviglioso.

Adesso avevo delle belle tavole ma non sapevo come utilizzarle.

Ci avvicinavamo al Natale e non sapendo, come al solito, che regalo fare ad amici e parenti, volli provare ad utilizzare quelle tavole per fare dei taglieri, in fondo un tagliere è sempre utile.

Ne feci una dozzina e li regalai.

Uno di questi lo diedi alla nostra amica Lara che si occupa delle idee e degli allestimenti delle nostre splendide vetrine.

A lei le venne una grande idea e mi disse “Massimo perché non li fai per vendere?? Faremo una vetrina di Natale su questo tema, che ne dici??”

NOOOOO..!! fu la mia risposta , quel Natale ,per mia gioia, ne feci parecchi.

E fu così che iniziò la mia storia con il tagliere “da portata”, un tagliere concepito per presentare in modo simpatico e allo stesso tempo raffinato il cibo ai nostri ospiti e, perchè no, anche  a noi stessi.

Ma da che parte si parte... da dove si inizia per arrivare al tagliere finito??

Intanto cerchiamo di capire quali possono essere le “essenze” più adatte in base a venatura, durezza e colore finale che si vuole ottenere. Per esempio il frassino è duro, ha una venatura discreta ma è troppo chiaro. Il faggio, il pero ed il ciliegio hanno un bel colore, sono mediamente duri ma non hanno venature marcate. La mia scelta ricade sul noce nazionale e sul olmo, bello anche il noce americano o “canaletto”.

Tutto ciò non basta le tavole devono essere abbastanza diritte, di spessore non superiore ai 30 mm, prive o quasi di segno di tarli e devono, possibilmente, non essere squadrate ma aver mantenuto il disegno originale dell’albero da cui sono state tagliate.. dimenticavo di larghezza inferiore ai 30 cm altrimenti non passano nelle normali piallatrici.

Una volta trovato il materiale si passa alla parte pratica, che mi piacerebbe descrivere, ma penso sia una noia mortale perciò ve la risparmio.

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